“L'Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto.”
- Goethe
Villa Cecilia è ubicata a Trabia in un’incantevole località, adiacente al mare e prossima agli ex caseggiati dell’Antica Tonnara del XVI secolo e ad un porticciolo turistico.
La villa principale del complesso si trova nella zona centrale di un frutteto anticamente denominato “Giardino grande dei Principi Lanza di Trabia”.
La famiglia Lanza, risalente al XIII secolo, è stata tra le più importanti e antiche nobiltà della Sicilia. Nel XVI secolo i Lanza ottengono il possesso del feudo di Trabia, che diventa Principato nel 1601. Il loro suggestivo Castello edificato nel X secolo con torri merlate e a picco sul mare, è a soli 200 mt da Villa Cecilia.
Il Castello è stato scelto come residenza preferita dal Principe Raimondo Lanza di Trabia e ha ospitato illustri personaggi quali Susanna Agnelli, lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'armatore Aristotle Onassis, per citarne alcuni.
E’ un paese situato sul mare a 34 km a est di Palermo, lungo la strada statale 113 in direzione di Cefalù e Messina e a 2 km dall'accesso all'autostrada.
L’incantevole località si è sviluppata fra i secoli X e XI attorno a un nucleo centrale costituito dall’attuale Castello dei Principi Lanza, tra le colline e il mare, fra verdi secolari uliveti e fertili piantagioni di fragole, pesche, nespole e agrumi.
Le sue spiagge, il Castello a picco sul mare, la caratteristica Cappella di Santa Rosalia, le verdi colline, il piccolo villaggio di pescatori di San Nicola l'Arena, con il suo Castello vicino al porticciolo turistico, costituiscono una meta turistica molto apprezzata della riviera tirrenica.
Trabia è legata al primo documento storico che cita la produzione della pasta.
Video: "Le origini della pasta"
Nel 1154 il geografo arabo, Scerif al Idrisi, effettuando un viaggio intorno alla Sicilia per conto del Re Normanno Ruggero II di Sicilia, allo scopo di conoscere usi, tradizioni e costumi delle popolazioni di quel tempo, descrisse nel celeberrimo “Libro di re Ruggero” l’esistenza di questo luogo:
“A ponente di Termini è un abitato che s'addimanda 'At Tarbiah (la quadrata): incantevole soggiorno; (lieto) d'acque perenni che (danno moto a) parecchi molini. La Trabia ha una pianura e de' vasti poderi ne' quali si fabbrica tanta (copia di) pasta (in arabo itriya, spaghetti) da esportarne in tutte le parti, (specialmente nella) Calabria e in altri paesi di musulmani e di cristiani: che se ne spediscono moltissimi carichi di navi. Nel porto poi di questo paese si prende quel gran pesce che addimandasi il tonno”.
Con questa testimonianza storica si può quindi affermare che la pasta secca lunga e filiforme chiamata itriya (spaghetti) veniva prodotta, anche prima del 1154, nel laborioso borgo di Trabia dove si svolgevano attività artigianali, commerciali e marittime.
Se, come comunemente riportato, gli Arabi hanno realmente introdotto in Sicilia la tecnica di essiccare la pasta, sembrerebbe che i siciliani abbiano rapidamente sorpassato i propri maestri, sviluppando l'arte come in nessun altro posto. [Ref. "Pasta: the story of a universal food", S. Serventi, F. Sabban, Columbia University Press, 2002]